THE SOCIAL NETWORK (Facebook “il cannibale”
- Annamaria Niccoli
- 2 giu 2017
- Tempo di lettura: 4 min
(di Annamaria Niccoli)


The Social Network, film del 2010, per la regia di David Fincher, la sceneggiatura è di Aaron Sorkin, ed è un adattamento per il grande schermo del libro “Miliardari per caso” di Ben Mezirch. Le due opere, cinematografica e romanzo, parlano dei primi anni della fondazione del social network Facebook del 2004. Mark Zuckerberg è brillante studente universitario della Harvard School che venne lasciato dalla sua ragazza, Erica Albright, lui per vendetta in una sola notte crea FaceMash. Nel sito Mark inserisce le foto delle ragazze, prelevate “illegalmente” dal sito del suo college. Immediatamente il sito verrà denunciato per violazione della privacy. La strana, quanto mai violenta bravata venne notata da due gemelli, Cameron e Tyler Winklevoss, i quali anche loro avrebbero voluto creare un sito “Harvard Connection”. Il giovane brillante programmatore Zukerberg viene contattato dai gemelli, ma lui apparentemente ignora il progetto. Mark, nel chiuso della sua stanza analizza il progetto dei due gemelli e segretamente contatta il uo amico Eduardo Saverin per finanziare il suo nuovo sito, che dovrà connettere tutti gli studenti della Harvard ,”TheFacebook”. Il sito ottiene subito successo fra gli studenti, tanto che dopo poco tempo si uniranno altri studenti di università americane. I gemelli si sentono defraudati del loro progetto, così faranno causa al loro collega di studi. Punto di svolta della popolarità del sito si avrà quando Saverin e Zuckerberg conoscono il noto e controverso Sean Parker, cofondatore di Napster. Sarà Parker a consigliare di cancellare “The” dal sito, facendolo diventare “Facebook”, come noi tutti oggi lo conosciamo. Saverin intanto firma un contratto cui si stabilisce che è lui il proprietario di un terzo del socìal network. Successivamente il contratto verrà modificato a sua insaputa, conseguentemente anche Saverin porterà Mark in tribunale.

Per la realizzazione del film nessuno dei cofondatori, e nè quelli attuali verrà contattato per la stesura della sceneggiatura di Aaron Sorkin. Solo Saverin è stato consulente per la scrittura del libro. Il vero protagonista dell’opera cinematografica non è Mark Zuckerberg, come in molti sono portati a credere, in realtà si parla del più potente dei media informativi, via internet, che mette in connessione quasi tutto il mondo. Il regista Fincher analizza le ultime due generazioni cresciute con internet, e che ora pian piano si stanno disabituando a stringere amicizie reali, sostituendole con quelle virtuali, fredde, sconosciute, false e spesso bugiarde. Giovani ragazzi che scelgono di connettersi ad una “macchina” che li porta a cliccare un “like”, invece di “stringere la mano” ad un reale amico. The Social Network quindi è un’ attenta analisi del mondo reale, e usa il personaggio Mark (interpretato da Jesse Eisenberg ) per evidenziare tutti i lati oscuri dei Media. Fincher oltretutto ci parla della nuova imprenditoria fondata sulle nuove tecnologie del XXI sec. che senza mezzi termini ci avvisa di questo nuovo tipo di comunicazione di massa quanto siano diventate invasive nel nostro vivere quotidiano. Ci mette in guardia della pericolosità del linguaggio usato e del costante uso, che può creare dipendenza. Facebook, secondo Fincher, economicamente può essere inteso come la nuova frontiera del capitalismo dei paesi economicamente più evoluti.


Esso è riuscito a sbaragliare in pochissimo tempo tutte le altre piattaforme di comunicazione diretta, anzi le ha cannibilizzate. Al 2016 Facebook ha 1.200.000.000 d’ iscritti in tutto il mondo. Molto probabilmente tra alcuni anni questo Media verrà rimpiazzato da un’altro tipo di comunicazione, o altra piattaforma. L’uomo è risaputo ha poca memoria del passato e potrebbe essere dimenticata dalla nuova generazione entrante, certamente Facebook verà ricordata per il film. Il lavoro cinematografico ci ricorderà che il giovane programmatore Mark Zuckerberg ha ben rappresentato il suo paese e il sogno americano; se si hanno le idee, ambizioni, genio e finanziamenti, in america si può diventare velocemente ricchi. Il regista descrive il giovane Mark come un uomo non capace di provare sentimenti, dal comportamento autistico, spregiudicato negli affari, che non ha amici, anzi ne aveva uno Saverin, che viene tradito come tanti altri per puro cinismo e per il denaro. L’unico interesse di Mark, per la crescita della sua azienda, è selezionare nuovi giovani programmatori e assumerli; questo succede anche per i finanziatori, usarli per poi disfarsene quando non gli servono più. Insomma un vero “stronzo”! Se Saverin è l’unico vero amico di Mark, cui non ha mai accettato il tradimento, il vero amico “per convenienza” descritto dal regista, come quasi fosse un essere deleterio, è Sean Parker. Sarà lui a convincere Mark a trasferire la nuoa azienda da Harvard a Palo Alto. Parker è il ragazzo che a soli 19 anni inventò Napster, piattaforma dove si poteva scaricare musica gratuitamente, causandone così la fine della supremazia delle case discografiche mondiali. L’unione Zuckerberg-Parker porterà a un forte lancio di Facebook a livello mondiale. Nel frattempo Parker perde la causa milionaria contro le case musicali.

Mark dopo aver sfruttato tutte le idee di Parker abbandonerà anche lui, perchè ha compreso che anche lui è un genio e rischia di metterlo in ombra, e fa uso costante di droghe, questo è inammissibile per la società americana e conseguentemente è considerato inaffidabile. La giusta definizione del romanzo, come del film “The Social Network” è una storia di sesso, soldi, genio e tradimenti. La caratteristica più bella di questa pellicola è il montaggio-alternato. Le origini di Facebook sono raccontate su base di atti processuali, che si alternano con la vita reale dei cofondatori del social. Le ambientazioni degli interni, come le camere da letto e locali, sono arredate modestamente. Pochissime sono le riprese in esterni, la più lunga è la gara di canottaggio, perchè nella realtà i due gemelli Winklevoss erano due atleti della nazionale olimpica statunitense. Nell’opera cinematografica vengono usati quasi tutti nomi veri e citati documenti legali, tranne in tre occasioni i nomi vengono omessi, per non creare disagio alle persone in questione. Altra figura rilevante per la creazione di The Facebook è Dastin Moskovitz, altro genio della programmazione dei computer che però nei film è citato solo come un semplice programmatore.

Comments