“The Midnight Man” IL GIOCO DI MEZZANOTTE del 2017 – Travis Zariwny
- Annamaria Niccoli
- 29 gen 2018
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“The Midnight Man”, IL GIOCO DI MEZZANOTTE (r.c. di Annamaria Niccoli) Diretto da Travis Zariwny, del 2017. Con Gabrielle Haugh, Robert Englund, Lin Shaye, Grayson Gabriel, Emily Haine, Kyle Strauts, Louis Linton, Summer H. Howell, Abigail Pniowsky.
Il film rielabora una vecchia leggenda statunitense, e di un’ altra pellicola con lo stesso titolo. Siamo nel lontano 1953 in una oscura e abbandonata soffitta tre bambini giocano a un gioco di società, dove evocano un essere negativo, l’uomo di mezzanotte. I tre bambini per proteggersi da quell’ essere conducono il gioco rimanendo sempre chiusi in un cerchio di sale, l’unica sostanza che riesce a tenere lontano l’essere soprannaturale. Al mortale gioco riesce a sopravvivere solo una bambina virgola di nome Anna. Il film fa un salto temporale e la bambina è diventata una anziana bisognosa di cure e assistenza continua. Compare una giovanissima ragazza di nome Alex vive ed assistere l’anziana è malata nonna. Un giorno decide di visitare la soffitta e rovistare fra i vecchi ricordi dell’anziana. Fra le tante cose trova le istruzioni di un gioco di società. Le istruzioni avvertono chiaramente che se il gioco viene eseguito correttamente risveglierà l’uomo della mezzanotte virgola un uomo malvagio Che trasformerà la realtà in incubo. Inizialmente Alex non crede a tutto ciò, così inizierà a giocare con i suoi amici. Presto Tutti si renderanno conto che ha inizio un vero incubo. Ad avvertire i ragazzi che il gioco che hanno iniziato virgola ha fatto svegliare l’uomo della mezzanotte, in realtà è un uomo cattivo, è il dottore Goodberry, che percepisce in quella casa un energia negativa. Per questo nuovo film horror statunitense non troviamo nulla di nuovo, ma la rielaborazione di tanti altri film horror. Un gioco che rievoca i fantasmi e una maschera orrenda a cui molti spettatori e amanti di questo tipo di cinema si sono abituati. Nel gioco dei bambini molto ricorda Ouija. il ritmo lento, luci fioche che non aiutano affatto a godere appieno della visione del film. Molte scene, In particolar modo molto violente, fra di loro sono scollegate; a volte non si riesce a comprendere nemmeno perché la causa di alcuni suicidi o uccisione di animali. L’uomo nero di mezzanotte viene svelato quasi subito all’inizio del film e nonno lentamente come dovrebbe essere in tutti i classici film degenera. I dialoghi sono elementari e l’interpretazione degli attori non è delle migliori quasi non fossero minimamente coinvolti dalla sceneggiatura. Il risultato di tutta questa carenza tecnica e il voler rimanere legati alle regole dei film horror americani, non hanno consentito una maggiore espressione, quindi hanno portato un risultato scadente, che potenzialmente poteva essere un ottimo film.
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