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“Poveri ma ricchissimi” 2017

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 6 gen 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

  (di Annamaria Niccoli) “Poveri ma ricchissimi” è un sequel di poveri ma ricchi del 2016 per la regia di Fausto Brizzi. Sequel del remake di un film di successo prodotto in Francia. Il soggetto è originale dello stesso Brizzi e di Marco Martani con la collaborazione di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, evitano così di accostarsi al film originale. La famiglia Tucci, di Torre secca sulla Prenestina, un gruppo di Coatti laziali divenuti improvvisamente ricchi, nel primo film, Ora, nel secondo episodio, tornano al cinema più ricchi e potenti di prima. È fonte di ispirazione della vittoria della Brexit in Inghilterra. Danilo Tucci e i suoi familiari tentano di sfruttare il paradossale vuoto normativo che risale all’unità d’Italia e riescono a coinvolgere l’intero paese a staccarsi dalla Repubblica Italiana per divenire un Principato autonomo è un paradiso fiscale. Torresecca una volta divenuto Principato autonomo, la famiglia Tucci iniziano a creare delle buffe leggi e a comandare a modo loro. Purtroppo con il peso della vita politica iniziano ad arrivare anche gli scandali, avviando così la macchina del fango e addirittura un tentativo di rottamazione e di rivolta Popolare. Mentre il capofamiglia, Danilo Tucci tenta di sopravvivere alla stressante vita politica, la moglie Loredana subisce la corte di un piacente scrittore. Anche se il film è stato campione di incassi nelle sale cinematografiche nel periodo di Natale, il lavoro di Brizzi non sembra essere all’altezza dei suoi conosciutissimi cinepanettoni. La trama si muove con cautela su un terreno di satira politica che avrebbe potuto osare a livello umoristico. Il cast è pieno di attori importanti, come Christian De Sica (Danilo Tucci) che veste i panni improbabili di Donald Trump; Enrico Brignano, Lucia Ocone, Anna Mazzamauro, Paolo Rossi, Ludovica Comello, Tess Masazza, ma anche tanti giovani e brillanti attori emergenti. Il regista Brizzi ha creato la famiglia Tucci, tra le più grottesche famiglia della commedia italiana. Un buon lavoro cinematografico, che avrebbe potuto Osare di più, però da rivedere poche volte

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