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Picnic at Hanging Rock (1975)

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 7 mag 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

di Annamaria Niccoli

“C’è un tempo e un luogo per qualsiasi cosa abbia inizio e fine…(Miranda) 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo del 1975 di Peter Weir tratto dall’omonimo romanzo del 1976 di Joan Lindsay. IL film è da definire molto aderente al romanzo. E’ ambientato in Australia, non lontano da Melburne, nello Stato di Vittoria. La storia narra di un gruppo di ragazze frequentanti il college di Appleyard.  Il giorno di San Valentino la direttrice  dell’istituto concede a tutte le ragazze , accompagnate dalle loro professoresse, di compiere una gita ad Hanging Rock. Secondo la credenza popolare dei nativi aborigeni, quel luogo era considerato un luogo molto pericoloso perchè abitato da spiriti maligni. Dopo aver tutti  di pranzare delle ragazze chiedono il permesso di allontanarsi per recarsi a visitare il grande complesso monumentale roccioso: Miranda, Irma, Edith, e Marion. E’ da quel momento che inizia  il mistero. Si viaggia ora sul filo tra verità e fantasia tra il fatto forse realmente accaduto e i la fantasia del romanzo. La misteriosa scomparsa di tre persone e di due misteriosi suicidi, il giorno di San Valentino del 1900. Ad infittire il mistero, sarà la stessa scrittrice Lindsay, che alla pubblicazione del romanzo, composto di XVIII capitoli, ometterà di pubblicare proprio l’ultimo capitolo, anche se l’anticipazione del finale si possono intuire già nel III cap.

Il college è diretto da una severissima direttrice, Mrs Appleyard,  dove veniva impartita la tipica educazione vittoriana di fine 800. Delle quattro persone che si sono allontanate dal gruppo, una riuscì a ritornare quasi subito indietro, Edith. Lei ritornò al gruppo per prima, in preda alla paura e al terrore, urlante e tremante.  E’ lei a dare la notizia della scomparsa delle compagne e di una delle professoresse. Solo in tarda nottata le collegiali ritornano al collegio e vengono avvisate le Autorità. Vengono avviate le ricerche, Che purtroppo dureranno per anni. Dopo 8 giorni, il giorno di San Valentino, viene ritrovata un’altra studentessa, Irma. E’ qui che iniziano le stranezze. Irma giace in terra svenuta, senza corsetto, tipico abbigliamento anglosassone di fine 800, scalza ma con i piedi perfettamente puliti e le unghie delle mani spezzate, come se avesse provato ad arrampicarsi. La ragazza non ricorda nulla di quel che le è successo per 8 lunghi giorni. Il film come il romanzo  parlano tramite simboli. I quattro corsetti abbandonati ai piedi della grande roccia rappresentano la società inglese, ristretta lei legacci delle tante regole imposte dalla società. Il fatto che vengano abbandonati vuol significare l’abbandono delle costrizioni e delle regole. Nella simbologia  e ipotesi avanzate dalla scrittrice, le scomparse Miranda e Marion, sono ragazze mentalmente libere, molto legate alla spiritualità di quel luogo australiano, anche se loro erano anglosassoni.. Irma, la ragazza ritrovata, è affascinata dal quel mondo spirituale , ma lo teme, tanto da farla tornare indietro. La stranezza è che Irma collega la sua assenza solo a pochi minuti, ossia si ritrova sospesa in uno spazio-tempo. Irma si chiuse in un ostinato “non ricordo”; Non vuole ricordare, oppure avrà visto qualche cosa che conviene a tutti non sapere?  Altra stranezza inserita nel romanzo, gli orologi. Prima che il gruppo iniziasse a pranzare qualcuno si accorse che gli orologi erano fermi tutti alle h. 12,00. Insieme al gruppo delle ragazze che si appresta ad avviarsi per la passeggiata si aggiungerà anche la professoressa di matematica, Greta Mc Craw, donna arida di sentimenti; anche lei non verrà mai ritrovata. Capitolo a parte sono anche i due strani suicidi. Quello di Sara e della direttrice del College, Mrs Appleyard. Sara, che che nel romanzo si parla chiaramente di suicidio, il film apre ad altra ipotesi più grave, omicidio. La direttrice al mattino della scomparsa, disse che il tutore di sara era arrivato in serata al college e l’aveva portata via con se. invece nella mattinata il corpo della ragazza verrà trovato nella serra. La stessa Mrs Appleyard, forse presa dai rimorsi verrà trovata morta ai piedi del massiccio roccioso.

Il romanzo è di difficile classificazione, sia per la critica che per il pubblico. Potrebbe essere un perfetto thriller psicologico, non è un horror, anche se si riscontrano le classiche atmosfere gotiche. Storicamente si ha il dubbio che il fatto sia veramente accaduto, nessun giornale del 1900 è stato trovato. L’ipotesi è che il fatto sia così scandaloso che la società inglese non era preparata ad affrontare.  Alla scomparsa vennero addebitate diverse ipotesi: Le ragazze scapparono da sole o in compagnia di ragazzi; Forse tutte caddero un un profondo crepaccio del terreno; Marion e Miranda (forse amanti) decisero di scappare, Edith a conoscenza del progetto doveva scappare con le due amiche, poi prese dalla paura ritornò indietro, dicendo successivamente di non ricordare più nulla; Anche Irma a conoscenza di quel folle progetto, solo pochi attimi prima che Marion e Miranda sparissero, decise di non aiutarle più e per questo venne uccisa; Le ragazze  sono state rapite e violentate, le due ragazze ritrovate vennero costrette a non dire nulla per difendere il “buon nome della famiglia e del collegio”; Altra ipotesi razionale potrebbe essere che il killer appartenesse all’ istututo, prima vennero uccise le tre ragazze, poi al ritorno dal picnic vennero uccise anche  Sara e la direttrice. Edith si salverà perchè l’unica a conoscere l’identità dell’ omicida e giurò di non rivelare mai il nome. Parlare di amori omosessuali era vietatissimo.

Il film è ambientato perfettamente, la fotografia naturalistica è eccezionale; sembra quasi che le ragazze appartengano a dei quadri-pittorici preraffaeliti. Il film ha avuto un gran successo internazionale, guadagnando diversi premi prestigiosi, come il Gran Prix al Festival di Taormina 1976 e il Gold Plaque al Festival di Chicago 1977. Il regista Peter Weir realizzerà successivamente  altri film  di fama mondiale, come “L’attimo fuggente” e “The Truman Show” Il flauto di Pan è il protagonista della suggestiva colonna sonora di Zamfir

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