top of page

“LA VERITA’ STA IN CIELO”  di  Roberto Faenza 2016  (di Annamaria Niccoli)

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 23 ott 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

“LA VERITA’ STA IN CIELO”  di  Roberto Faenza 2016  (di Annamaria Niccoli)


“La verità sta in cielo”, il caso EMANUELA ORLANDI, film del 2016, regia di Roberto Faenza. Il film prende il titolo da una frase sussurrata a Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la ragazzina di 15 anni, cittadina dello Stato Vaticano, scomparsa il 22 giugno del 1983 e mai ritrovata. Il film è stato scelto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nell’ambito della Giornata Internazionale del Diritto alla verità. Il film all’estero è stato ben accolto, ma in Italia, come il caso anche il film è stato al centro di forti polemiche. La sparizione della piccola Emanuela, si dalle prime ore della sua scomparsa è stata considerata come una semplice fuga da casa, compromettendo le indagini. Nel tempo le indagini , da parte dello Stato Italiano, sono state ostacolate da depistaggi, false testimonianze, testimoni mai ascoltati. Quello che crea più disappunto in tutti quelli che si sono e continuano a interessarsi di Emanuela, è la non collaborazione nelle indagini da parte dello Stato Vaticano, perchè la ragazzina è pur sempre una cittadina vaticana. La sparizione di Emanuela, solo dopo pochi giorni s’intuì  che era anomala, e presto divenne un caso internazionale. Tutto avvenne durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II. S’ipotizzò anche che nel sequestro vi fossero coinvolti i servizi segreti di qualche paese dell’ ex URSS.; Altro depistaggio o venne fatto tutto per danneggiare il Pontefice, di origine polacca, paese satellite dell’ Unione Sovietica? Omertà e depistaggi partiti e manovrati da alti prelati appartenenti ai poteri forti del Vaticano? Le indagini di Emanuela, nel corso di 33 anni sono state chiuse e riaperte più volte. Nel 2015 la “pratica” Orlandi è stata definitivamente chiusa, creando sconcerto e disappunto di tutta la famiglia Orlandi. Il film di Faenza indubbiamente è molto bello, però…! Vengono date molte informazioni e molti spunti di riflessioni che possono essere lette da un pubblico che conosce la tragedia sin dalle prime battute, un pò meno per quei pochi che non dovessero conoscere il caso o lo abbiano dimenticato. Il film è anche una rivisitazione storica dell’ Italia dagli anni 80 fino ai giorni nostri, proprio perchè il film parte dallo scandalo di Roma- Mafia Capitale. Molte le informazioni che vengono date e per essere tutte comprese e analizzate il film ha bisogno d’essere visto più volte, anche se tutto non perchè il film non è chiaro, ma sono le vicende non chiare e non risolte. E’ da lodare lo studio fatto negli archivi fatto da Faenza per rimanere il più possibile aderenti alla realtà, anche perchè il lavoro cinematografico è voluto fortemente da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

Il film parte da un giorno preciso, 22 giugno 1983. Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano, cui il padre è un messo pontificio, scompare nel nulla. Dopo tante indagini e archiviazioni, il caso viene riaperto con lo scandalo di Mafia Capitale. Ma cosa hanno in comune questi due casi? un punto in comune, la “Banda della Magliana”. Una rete televisiva inglese invia a Roma una sua giornalista Maria (Maya Sansa) . E’ nella Capitale che la giornalista incontra una sua collega Raffaella Notarile (Valentina Lodovini), che già da tempo porta avanti la sua inchiesta, dove ha incontrato un personaggio dalle tante verita, ma anche dalle tante bugie, Sabrina Minardi, ex mogli del calciatore Bruno Giordano ed ex amante di Renato De Pedis, detto “renatino” Riccardo Scamarcio) esponente di spicco dei “testaccini” banda malavitosa della periferia romana, poi confluita nella Banda della Magliana”. La testimonianza fatta dalla Minardi, cui solo una parte sono state accertate dalla Procura della Repubblica, riferisce di come fu coinvolta nel sequestro Orlandi e quale fu l’epilogo.. Le altre cose dette dalla Minardi non sono appurate  causa la sua omertà, la paura di dire quel che sa anche a distanza di tanti anni, visto che alcune persone sono ancora vive e l’hanno minacciata di morte. Le indagini della giornalista scoprono anche il coinvolgimento dell’arcivescovo Paul Marcinkus (Paul Randall)  presidente della Banca Vaticana IOR e Roberto Calvi, Presidente del Banco Ambrosiano, e ancora altri alti prelati che partecipavano a festini a base di cocaina e prostitute. Purtroppo la trama del film non è lontana dalla verità, perchè assistiamo a tutta una sfilza di “presunto”, come: legame Stato/Chiesa/ Criminalità. La criminalità rappresentata dai “testaccini” di “Renatino”, che verrà ucciso con probabile aiuto dei servizi segreti, è il punto di unione fra vecchio e nuovo. Banda della Magliana esecutore materiale della sparizione di Emanuela, superstiti della Banda coinvolti nei depistaggi e in Mafia Capitale.  C’è da rimanere sbalorditi come ancora il nome del De Pedis facesse tremare di paura le persone a distanza di tanti anni. Durante le riprese del film , al momento della registrazione dell’uccisione di “renatino”, i negozianti di quella strada contestarono violentemente il regista. questa è realtà! Quel che più dispiace leggere fra le recensioni dell’opera cinematografica di Faenza è l’attacco frontale fatto dalla rivista cattolica “Famiglia Cristiana”. Inserisco qui un estratto: “Film che infanga un Principe della Chiesa come Agostino Casaroli”; Il Vaticano descritto come luogo di perdizione, di complotti; La Minardi è inattendibile perchè ex tossica, ex prostituta, ; Sono state fatte illazioni per  presunti intrighi internazionali.” E’ certo che il film, come nella realtà non vi è un vero finale, lascia spazio a una attesa. Anzi,si mette in evidenza come le promesse non sono state mantenute. Il vaticano, nella realtà, come il film denuncia, non ha ancora pubblicato tutti i documenti secretati e custoditi, come in accordo con lo Stato Italiano. Il Vaticano, prima Bergoglio, non ne è uscito bene, speriamo tutti nella Chiesa dopo Bergoglio. Mi auguro che noi tutti non dovremo andare in cielo per sapere da Emanuela cosa le è successo quella sera del giugno del 1983.

Comments


© 2023 by JACK SMITH PHOTOGRAPHY.

 Proudly created with Wix.com

  • cinguettio
  • Youtube
  • Instagram
  • Facebook Icona sociale
  • w-flickr
bottom of page