“LA MACCHINAZIONE”(L’omicidio di Pier Paolo Pasolini) di David Grieco
- Annamaria Niccoli
- 12 set 2017
- Tempo di lettura: 1 min
“LA MACCHINAZIONE”(L’omicidio Pasolini) di David Grieco (di Annamaria Niccoli)
2 novembre 1975 Triste data importante per la storia della d’Italia, o per meglio dire , data d’inizio per uno dei tanti “misteri” della nostra nazione; è la data dell’uccisione di uno dei più grandi scrittori e registi del 1900, da pochi osannato, da molti studiato, da moltissimi denigrato, offeso, insultato, per un’unica “colpa”, essere omosessuale, quindi una vergogna per la cultura e la politica italiana. Si credeva di poter chiudere le indagini entro poco tempo. Non è stato così, se ne parla ancora dopo 42 anni! Le prime indagini pare effettuate in modo molto superficiale verranno chiuse frettolosamente, con un unico responsabile, il minorenne Pino Pelosi. Da subito, solo qualche vero amico del poeta disse che dietro quell’omicidio vi era l’ombra dei servizi segreti, che qualche testimonianza sembrava più un depistaggio, e forse quella notte sulla scena del delitto vi erano più persone tra cui un “infedele” dello Stato. Fra i veri amici di Pasolini vi è il regista David Grieco.
Di film sulla morte dello scrittore friulano ve ne sono stati vari, e varie sono le ipotesi, più o meno valide avanzate. Solo pochi tutt’ora conoscono tutti gli atti processuali o hanno conosciuto direttamente Pasolini. Grieco conosceva il regista si da quando era fanciullo, poi è stato anche suo aiuto regista e attore nel film “Teorema”. Dopo tanti anni Grieco decide dare la sua versione sui fatti e lancia nuove ipotesi. Nel 2016 realizza il film “La Macchinazione”. Il titolo fa intuire immediatamente che Pelosi in quell’omicidio non era solo, ne materialmente e nemmeno nell’organizzazione, ovvero l’omicidio non è dettato da impeto dopo furiosa lite. Grieco è uno dei pochi a poter dare delle motivazioni chiare e dire “velatamente” le motivazioni, anche se anche lui volutamente non fa o non può fare nomi di esecutori e mandanti. Per il ruolo principale Grieco ha scelto Massimo Ranieri. Il cantante napoletano e lo scrittore si conoscevano, e se anche fra loro si passavano diversi anni, fu proprio Pasolini a decidere che se vi fosse stato un film su di lui Ranieri avrebbe potuto fare la sua parte visto che vi era una strabiliante. “La macchinazione” è la ricostruzione degli ultimi mesi di vita de Pasolini. E’ il lontano 1975 e lo scrittore è alle prese con il montaggio del film “Salò”, e contemporaneamente sta lavorando alla scrittura di un libro iniziata nel 1972, “Petrolio”.
Il personaggio principale del libro è Giorgio Steinetz, che scrisse di Eugenio Cefis, presidente della Montedison e il fondatore della loggia massonica Propaganda 2 (P2). Da David Grieco, addita Cefis come il vero mandante del delitto Pasolini, ma anche del misterioso delitto di Enrico Mattei, presidente dell’ENI. Una notte, presso gli stabilimenti della Tecnicolor, vennero rubati i negativi del film postumo “Salò” o “Le 120 giornate di Sodoma”.Pare che i i ladri fossero amici di Pelosi. A Pasolini verrà chiesto un riscatto in denaro per riavere le bobine del film. . Pare che però tutto fosse una trappola per il regista e che Pelosi fosse un’ involontario informatore della banda. e che fosse legato ad alla criminalità organizzata borgatara, legata alla Banda della Magliana; Entrambi i gruppi criminali pare fossero fortemente legati agli ambienti politici dell’Estrema Destra. E’ oramai risaputo da tutti che Pasolini fosse omosessuale, quindi per la società di allora non ben accetto e per gli ambienti politici, anche del suo stesso Partito Comunista, “non degno di poter dire qualche parola, non degno di vivere”. “La Macchinazione” lancia forti accuse agli ambienti politici come veri mandanti del delitto di Pasolini; non è un caso che nel primo processo Pelosi come esecutore dell’omicidio, ma parteciparono anche altre 3 o 4 persone tutt’ora sconosciute e solo nei processi successivi gli “sconosciuti” scompaiono dagli atti processuali. L’appuntamento dato a Pasolini il 2 novembre dal giovane ragazzo di borgata all’Idroscalo di Ostia è l’inizio della “Via Crucis” dello scrittore. E’ li che Pelosi e Pasolini, giunti al campetto di calcio, che si consumerà il pestaggio mortale, che durerà molti minuti. E’ da qui che iniziano le tante e palesi bugie e poi ritrattate nel tempo.
Pare che Pasolini dopo aver consumato un primo rapporto sessuale con il ragazzo, dopo pochi minuti ad una seconda richiesta di rapporto scatta la rissa, dove Pelosi ne esce “stranamente” indenne e con solo qualche macchia di sangue. Visionando le foto del ritrovamento del cadavere di Pasolini, la scena del pestaggio, raccontano esattamente un’altra storia. Oltretutto Pelosi dichiara che alla fine del pestaggio ruba la macchina del regista, a lui di sconosciute generalità e inavvertitamente investe l’esanime Pasolini. Altra falsità! Grieco sostiene sin dall’inizio della sua inchiesta cinematografica, che il suo amico regista fu aggredito da più persone investito da un’auto identica a quella del l Pasolini, un’Alfa GT. Nel 2009 le indagini vengono riaperte, grazie ad ulteriori ricerche dell’avvocato Maccioni, cui l’ipotesi dell’agguato viene avallata grazie le analisi del DNA sui reperti del delitto (queste indagini in italia non si facevano). L’analisi del DNA conferma la presenza di altre persone nella scena omicidiaria. Venne confermata la presenza di altre tre persone. Grieco ha dedicato il suo lavoro cinematografico a Franco Citti, Carissimo amico di Pasolini, attore e regista. Citti rimase fortemente turbato dalla tragica morte di Pasolini e come se presentisse odore di insabbiamenti e depistaggi, qualche giorno dopo il delitto si recò al campetto di calcio dell’Idroscalo per ricostruire il delitto. Stranamente Citti, come tanti altri testimoni non vennero mai ascoltati, ora molti di essi sono deceduti, di cui qualcuno misteriosamente. Parlare tuttora di Pasolini tutt’ora è “pericoloso”, ovvero o accetti a pieno le sue idee politiche e filosofiche, oppure come fanno tanti altri lo criticano aspramente, forse senza mai aver letto una sola riga delle sue poesie o aver aver mai visto un suo film, anteponendo il fatto che Pasolini era omosessuale, quindi non degno di riguardo, rispetto come essere umano e come uomo di alto spessore culturale; perchè come scrissero molti detrattori del poeta “perchè così muoiono gli omosessuali”, oppure “se l’è cercata”. Purtroppo Pier Paolo Pasolini era un intellettuale “ingombrante” per quegli uomini di Stato che puntavano a distruggere chi li contestava. Il P.C.I. espulse lo scrittore, i neofascisti lo contestavano violentemente ad ogni sua presentazione di film e lo volevano morto. “La Macchinazione” Per distruggere anche fisicamente Pasolini iniziò al momento in cui attaccò il Potere, e con la sua ultima opera letteraria “Petrolio”, Pare che questa sia stata la sua condanna a morte decretata dal “sistema”.
David Grieco non solo avalla questa ipotesi di complicità di vari elementi “deviati” dello Stato, Ma parla apertamente di partecipazione diretta nell’omicidio da parte di uno o più “infedeli” delle Forze dell’Ordine, grazie all’appoggio diretto dell’organizzazione più potente della Capitale, “La banda della Magliana”.Non solo negli anni 70 ancora negli anni duemila vi sono “entità sconosciute” interessate a che non si giunga mai alla verità. Il regista Grieco allude alla scomparsa dell’ “Appunto 21” di Petrolio, dove Pasolini molto probabilmente fece i nomi di delinquenti, mafiosi, poliziotti, e politici implicati nei tanti “Misteri d’Italia” degli anni 70/80. L’indagine e il lavoro cinematografico fatta da David Grieco è ottima ed è al di sopra delle tante critiche che personalmente ho ascoltato prima di scrivere questo questo breve elaborato. Ottima è stata la scelta della colonna sonora “Atom Heart Mather Suite” dei Pink Floyd, indimenticati mostri sacri della musica Pop mondiale degli anni 70.
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