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“I vascelli della morte” in Corea del Nord

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 3 apr 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

“Le navi della morte” in Corea del Nord    (di Annamaria Niccoli


Potrebbe sembrare un racconto horror ma invece è la realtà; dal 2012 sulle rive dell’arcipelago nipponico hanno iniziato ad arenarsi diverse imbarcazioni, quasi tutti i pescherecci. Quel che è più inquietante che su molte imbarcazione non è stato trovato nessuno, in poche sono state trovati dei cadaveri umani in avanzato stato di decomposizione. È stato accertato che molte di queste imbarcazioni, anche vascelli in legno, fossero dei solo pescherecci. Questi natanti sono stati ritrovati tra novembre dicembre, nella stagione di pesca. Quello che è più scioccante è che queste barche, molte sono di legno, dentro vi erano corpo umani, non solo in avanzato stato di decomposizione, ma pare che molte persone non siano morte nel imbarcazione, ma siano state portate già decedute, molto probabilmente uccise prime, forse una esecuzione di massa. Quasi tutte le imbarcazioni non hanno documentazione di appartenenza, i cadaveri ritrovati, ridotti in scheletri, quasi tutti indossano uniformi dello Stato nordcoreano. S’ipotizza che le persone decedute potrebbero essere dei pescatori che si sono inoltrate in zona sconosciute dell’Oceano Pacifico, in zone più pescose, oppure molto probabilmente dei soldati che hanno tentato la fuga dal loro paese. Nelle tasche delle divise sono state ritrovate pacchetti di sigarette e giornali coreani, stranamente alcuni e alcuni hanno fotografie del defunto dittatore Kim Jong Il. Non si riesce a comprendere come mai una qualsiasi persona che fugge da uno Stato dittatoriale porti con sé le fotografie di un dittatore defunto e non quella della famiglia di appartenenza. Dal 2012 il numero delle navi naufragate sulle coste giapponesi è molto alto e si presuppone che molti siano fuggiti per le numerose carestie che hanno colpito lo Stato coreano, oppure che sia stato il giovane dittatore, il terzo della famiglia Kim, ad obbligare questi pescatori a navigare in alto mare e in zone più pescose. Imbarazzante che molte di questi uomini molto probabilmente non hanno alcuna conoscenza del mare, delle modalità di pesca in alto mare, che questa imbarcazione non siano dotate di un GPS. Quel che preoccupa di questa dittatura di Kim Jong-un, definita una delle più cruente che siano esistite finora, ha sempre propagandato che chi lascia il paese lo farà solo da morto. Il governo nordcoreano da tempo si arroga il diritto di decidere chi può vivere e chi morire o come uccidere i propri cittadini. Il “Mistero delle navi Coreane è un dramma coreano, causato dalla fame, è una fuga di soldati, è un’esecuzione di massa del Governo, oppure un depistaggio politico per infangare ulteriormente il governo nord coreano? forse un giorno, speriamo non molto lontano nel tempo, sapremo la verità su questo vero mistero delle navi fantasma?

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