“Envelope” regia di Alexia Nuzny
- Annamaria Niccoli
- 16 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
“Envelope” regia di Alexia Nuzny (di Annamaria Niccoli)

Interessante cortometraggio del regista Alexia Nuzny. Un avvincente thriller che vede come attore protagonista, il premio oscar, Kevin Spacey. Cortometraggio è della durata di soli 17 minuti. Il film è ambientato nell’ex Unione Sovietica (Russia), del 1985. Evgeniy Petrov (Kevin Spacey) è un famoso giornalista e scrittore che ha un particolare hobby, fin da ragazzino, dall’età di sei anni invia cartoline in tutto il mondo senza tener conto se gli indirizzi ho le persone destinatarie esistono veramente. Nel tempo Petrov ha accumulato cartoline da tutto il mondo; solo una nazione gli manca, la Nuova Zelanda. Se tutte le cartoline sono ritornate contrassegnate dal timbro “Sconosciuto“, un giorno, dall’ isola neozelandese arriva una grande busta. Qualcuno ha risposto a Petrov. Qui è il mistero. Nella busta sono contenute delle foto con l’amico sconosciuto, ma Petrov dall’Unione Sovietica non si è mai mosso. Lo sconosciuto afferma di essere stato insieme con il suo amico russo per 3 giorni. Petrov inizia ad avere forti dubbi. Lo scrittore si chiede se forse ha avuto un incidente ed è stato 3 giorni in coma, per questo non ricorda nulla. Tutta quella corrispondenza proveniente da tutto il mondo fai insospettire il KGB, i servizi segreti dell’ ex Unione Sovietica, pensando che dietro tutte quelle cartoline vi possa essere corrispondenza segreta. Petrov con l’arrivo dell’ultima corrispondenza vieni immediatamente arrestato è portato a Mosca per l’interrogatorio. Mentre lo scrittore viene imbarcato sull’aereo, la moglie riceve una seconda busta dalla Nuova Zelanda. Nella lettera lo sconosciuto afferma di conoscere esattamente lo scrittore. Petrov mentre sta salendo sull’aereo dichiara di saper nuotare, dato che era destinato a morire sull’aereo; fatto che accadrà successivamente nella vita reale, quando effettivamente l’aereo si schianterà al suolo. Ottima interpretazione di Kevin Spacey, che da spessore al suo personaggio, riuscendo a dare suspance in molti momenti dal film. Ottima e anche la sceneggiatura e la regia, da tenere in conto che l’opera è scritta e diretta da un regista ventisettenne, che si è confrontato con un mostro sacro del cinema.
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