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“Ebbro di donne e di pittura” di Im Kwon-Taek 2002

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 5 dic 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

“Ebbro di donne e di pittura” del regista coreano Im Kwon-Taek, film biografico del più grande pittore coreano vissuto dal 1843 al 1897. Jang Seung Up  (Ohwon). Il pittore nato in una famiglia molto povera. divenuto adulto divenne un uomo molto rabbioso e donnaiolo. Il film è interrotto da flashback che riportano all’infanzia dell’artista. Ohwon anche se di famiglia povera riesce ad affermarsi nelle famiglie nobili della sua regione. Dipinse sempre davanti ai suoi committenti punto bravissima è stato l’attore Chi Min-Sik ha saputo dare spessore al suo personaggi. Causa il suo brutto carattere e la continua frequentazione con prostitute verrà arrestato. A fine detenzione trova ospitalità da una sua vecchia amica. Artista in bilico Tra genio e pazzia, testimone di una rivoluzione sociale, culturale e politica del suo paese, che porta alla caduta della dinastia Cho Sun. Non 1897, all’età di 55 anni decide di vivere nei boschi da eremita. non verrà mai più ritrovato. Il regista coreano Im Kwon-Tae è considerato tra uno dei più grandi autori di sempre della cinematografia mondiale. All’attivo novantacinque lavori cinematografici, solo questo film è conosciuto in Occidente. Il film è stato concepito secondo i principi classici del cinema e da “vedere” ossia dialoghi essenziali e pause lunghe. Ruolo principale del film lo assume la fotografia e le scenografie, in particolar modo sono stupende le riprese panoramiche. ottima e la ricostruzione storica, degli ambienti tipici di un piccolo villaggio di montagna della Corea e dei costumi del 1800.

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Il pittore era impegnato alla ricerca della perfezione delle linee e la fluidità delle forme, così nella vita sarà alla ricerca di donne dalle forme perfette.  Senza curarsi delle parole e del pensiero,  il regista riesce a comunicare perfettamente il pensiero e la visione ideologica dell’artista. La bravura del regista è stata quello di riuscire a coinvolgere totalmente lo spettatore solo tramite la fotografia. Le immagini hanno saputo comunicare emozioni che è dote di solo pochi registi. Il regista è stato affiancato da un bravissimo della fotografia Jung Il-Sung, che abilmente ha saputo usare la profondità di campo prospettiva le inquadrature e asimmetriche ripartite. Egli ha saputo creare degli splendidi quadri, come le luci riflesse nell’acqua o il movimento delle chiome degli alberi mossi dal vento. Realtà e fantasia spesso s’incontrano, a tal punto da far confondere lo spettatore. L’opera cinematografica è elegante e raffinata si può godere dell’immagine pura, che non ha alcun bisogno di parola. E’ un film per intenditori.  Film nel 2002 è stato premiato a Cannes per la migliore regia straniera.

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