Bambini in guerra: Siria
- Annamaria Niccoli
- 29 nov 2018
- Tempo di lettura: 4 min

Bambini in guerra: Siria ( Annamaria Niccoli)
Alla fine del 2018, in tutto il mondo, sono milioni di persone coinvolte in conflitti bellici. Purtroppo le persone che vivono in zone di conflitto, non solo subiscono da uno o più bombardamenti al giorno, sono anche vittime di rapimenti, violenze, torture, stupri; nessuno viene escluso, nemmeno i bambini Molti ragazzi vengono obbligati a diventare dei militari. I bambini soldato vengono adescati con delle bugie, facendo credere loro, che se dovessero morire andranno dritti in paradiso, oppure verranno pagati con tantissimi soldi, che loro non hanno mai visto. In realtà questi bimbi soldato vengono costretti anche ad uccidere, a subire violenze, stupri e torture. In tutti i conflitti armati, oramai è accertato, che lo stupro avviene sistematicamente; ad essere colpiti maggiormente sono le donne e le bambine. Negli ultimi anni si è scoperto che molte bambine siriane sono state intenzionalmente contagiate dal virus dell’ HIV dai soldati dell’ ISIS. Secondo un rapporto di “Save the Children“, in tutto il mondo sarebbero 350 milioni le persone che vivono in aree di guerra. In Siria, dove la guerra civile oramai imperversa da più di 6 anni, sono più di 13 milioni che hanno bisogno di aiuti per sopravvivere. Secondo un rapporto dell’Unicef sarebbero circa 1000 i bambini soldato in Siria; Molti di essi sono stati stuprati e ricattati, minacciati. Dall’inizio del 2018 a fine novembre, è stato accertato che più di 1000 bambini sono morti uccisi in conflitto. In Siria il regime di Bashar Hafiz al-Asad, condannato di genocidio verso il proprio popolo, viene sostenuto da molti Paesi appartenenti al gruppo del G8, e non è esclusa la Russia, mentre l’opposizione, anch’essa armata segretamente da altre in azioni ostili al gruppo del G8 e Russia. Nessuno in questo caso riesce a fermare il traffico delle armi in questa Nazione. I massacri di un popolo inerme sono continuo. Nessuno riesce a fermare o non vuole fermare questa guerra, le responsabilità di questa guerra sono alte. Paesi come gli Stati Uniti, la Russia, la Turchia, invece di soccorrere la popolazione stretta dalla dittatura di Assad, fornisce di soldi, petrolio, armi al governo dittatoriale. Dal marzo del 2011, inizio del conflitto in Siria, sono più di 12 mila i bambini morti nel conflitto; Questi bambini sono solo numeri per i signori della guerra, quei numeri sono i testimoni muti di tanto orrore e testimoni silenziosi della totale indifferenza delle grandi potenze militari mondiali. Nel rapporto dell’ Unicef del 2016 no “Place For Children” si denuncia che in Siria, nei territori di Daesh, i bambini obbligati a diventare soldati, ricevono un addestramento uguale ai militari adulti, e un indottrinamento ideologico e religioso. I piccoli soldati sono obbligati a partecipare attivamente ai combattimenti, anche in prima linea, insieme agli adulti. Per tutti quei bambini ex soldato la riabilitazione è lunga e deve essere supportata da psicologi di alto profilo. Molti ragazzi soldato, entrati a far parte dell’ ISIS, sono riusciti a convertire anche le famiglie a questa ideologia islamica estrema, ed ora purtroppo rappresentano una minaccia nazionale, come il ritorno o la reiterazione al terrorismo. Inoltre sono stati segnalati molti ragazzi kamikaze. In un rapporto della “Caritas” del 2017, risultano molte testimonianze di ragazzi dove sperano di essere uccisi o che hanno tentato il suicidio: “vogliono morire per andare in paradiso e poter così avere un posto caldo e giocare”. Altri sperano di essere colpiti dagli spari di un cecchino, per poter essere ricoverati in ospedale ed avere qualche cosa da mangiare. Secondo il rapporto della Caritas sarebbero, al 2018, almeno 3 milioni di siriani, dai 0 ai 6 anni, nati sotto la guerra e non hanno mai visto un giorno di pace; sono almeno 8 adolescenti su 10 che manifestano sintomi di aggressività, il 71% dei bambini spesso urinano involontariamente di notte. Il 48% dei bambini hanno perso l’uso della parola per periodi anche lunghi, per il trauma subito in una esplosione ed hanno visto i genitori o familiari dilaniati dalle bombe. Il 59% dei ragazzi, ma anche i bambini di 7 anni, sono entrati a far parte di gruppi armati. In Siria è stato accertato che molti bambini hanno iniziato a soffrire anche di malattie cardiache, diabete e depressione, tutte patologie legate allo “stress tossico”. Da anni l’Unicef chiede di entrare ad operare in modo incondizionato sul territorio siriano ma tutto è ostacolato sia dal regime di Bashar al-Assad che delle varie Nazione coinvolte, sia perché confinanti quindi direttamente coinvolte, o indirettamente quindi interessate politicamente e militarmente. Al 2018 si continua ad assistere, dopo più di 6 anni al genocidio del popolo siriano senza che nessuno possa ho voglia agire.
Foto:
1- © UNICEF – UN055727 – Al Shami
2 – UN041531
3 – bambini siria aleppo ansa (2)-2
4 – Un bambino ferito cammina con le stampelle verso la zona di evacuazione di Hamuriesh. Siria – © UNICEF UN0185403 Sanadiki
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