A.I. Intelligenza Artificiale (Kubrick-Spielberg)
- Annamaria Niccoli
- 23 mag 2017
- Tempo di lettura: 2 min
(di Annamaria Niccoli)
Film del 2001 diretto da Steven Spielberg , nato su progetto del suo amico Stanley Kubrick, tratto dal racconto Supertoys di Braian Aldiss. Kubrick avrebbe voluto realizzare questo film ma poi decise di rimandarlo per portare a termine il suo ultimo film “Eyes Wide Shut”; purtroppo il regista morì pochi giorni dopo aver registrato l’ultimo ciak, nel 1999. “A.I.” è una storia fantascientifica, che narrala storia del primo androide con fattezze di bambino. L’innovazione di questo robot è quella di provare sentimenti, esattamente come un umano. La storia è ambientata nel 2125. Al robottino è stato dato il nome di David , è un supergiocattolo, formato di circuiti meccanici, che cerca d’essere amato dai veri umani come un vero bambino. L’azienda creatrice e produttrice è la Cybertronics. La trama del film è semplice ed è divisa in tre parti:
La prima parte descrive la tragedia che sta attraversando una famiglia che ha il loro unico figlio gravemente ammalato, che in attesa della scoperta di nuove terapie lo fa ibernare. La coppia deciderà di “adottare il primo robot-bambino. Ma quando il figlio della coppia ritorna a casa guarito si scontra con David. La “madre” , per evitare che il robottino, che ha ricevuto l’imprinting umano, venga distrutto dalla ditta produttrice decide di abbandonarlo in un bosco, insieme a un orsacchiotto parlante, altro supergiocattolo.

David e l’orsacchiotto si avviano per un lungo e pericolosissimo viaggio. Insieme a loro si aggiungerà un altro androide (mecha) Gigolò Joe, che aiuterà il “bambino” a cercare la “Fata Turchina”, che La “madre” aveva raccontato la favola durante la lettura serale.
La terza parte del film è quella più drammatica. La Terra, causa stravolgimenti atmosferici causati dall’uomo è stata irrimediabilmente stravolta. I ghiacciai dei poli si sono sciolti, causando l’innalzamento degli oceani, molte città sono state sommerse dalle acque. David Visita l’isola di Manhattan con una navicella insieme al Gigolò. Scena molto inquietante è la parte di David che visita il laboratorio del Dr. Hobby, lo scienziato che ha progettato il robot-bambino. E’ qui che l’androide David scopre di non essere unico, ma replicato in tanti robot identici a lui. Questa parte è da definirsi anche molto poetica e positiva della pellicola. Il collante fra le tre parti della sceneggiatura è la favola di Pinocchio, come ha stabiliti Spielberg ,ma non sappiamo come a Kubrick immaginava il film.
Il lavoro cinematografico, sia nelle scenografie che nella sceneggiatura, porta l’ impronta dei due registi, che però evidenzia non poche difficoltà nella comprensione dell’intera trama, perchè è anche una tragica avventura distopica (utopia negativa). Un segno ben evidente del regista Spielberg è quando accenna al popolo eletto “org” (uomo-originale) e la persecuzione dei “mecha” (Androidi-meccanici). Gli androidi non più utili all’uomo vengono chiusi in un luogo (la fiera della carne) dove verranno distrutti; chiaro riferimento ai ghetti di cui ne ha parlato il regista in “Schindler’s List”. Nel finale del complicato lavoro cinematografico gli spettatori vedranno delle sagome stilizzate di “umanoidi” che aiutano David a vedere la “madre” Monica per una ultima volta. In realtà quelle sagome filiformi sono una forma altamente evoluta di di androidi, che potrebbero essere forse fra 2000 anni, forse alla scomparsa dell’uomo sulla Terra. S. Kubrick aveva immaginato un androide-bambino, fatto come una macchina, fu Spielberg ad apportare dei cambiamenti, come dare delle fattezze umane al robottino. A.I. può essere definito come il seguito di “2001: Odissea nello spazio”; non solo viene riproposto l’incontro fra uomo-scontro fra uomo e macchina.
Il film può essere definito il testamento di Kubrick, e in molti sono sicuri che lui l’avrebbe realizzato in modo diverso dal suo collega. La diversità di operato sta che i due registi erano stilisticamente diversi, l’uno più critico e di visione negativa verso la società, l’altro è più morbido, più positivo. Kubrick, nel suo film non ultimato, avrebbe voluto delineare un’attenta analisi dei rapporti nella società e nella famiglia, perchè si è accorto che la società in cui vive consuma in modo spropositato e si è allontanato dai valori “sani” della vita. Per questo film, kubrick, prima che morisse, lasciò ben 850 disegni, di cui una parte è uno studio impressionante sui robot, tutti diversi fra di loro.
Alcuni androidi saranno così simili all’uomo che solo il lucido della pelle “sintetica” riesce a distinguerli. Il cast è formato da attori molto famosi, compresi alcuni che compariranno solo come voci fuori campo: Jude Law, William Hurt, Ben Kingsley, Maryl Streep, Robin Williams. Il “macha”-bambino, interpretato da Haley Joel Osmet, è stato veramente molto bravo nell’interpretare due ruoli, quello dell’automa e quello di un vero bambino.
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