2001: ODISSEA NELLO SPAZIO (realtà o fantasia)
- Annamaria Niccoli
- 29 mag 2017
- Tempo di lettura: 1 min
(di Annamaria Niccoli)
“2001: Odissea nello spazio” Film realizzato nel 1968 dal regista Stanley Kubrick, entrato nella storia del cinema come autentico capolavoro. Nel 1991 il film è stato inserito nella lista dei film da conservare e tutelare nel tempo, della National Film Registry della Bibblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Attualmente il film è inserito al 15° posto dei cento film statunitensi migliori di tutti i tempi. La trama della pellicola 2001 Odissea nello spazio, osserviamo una prima parte gradevole e spettacolare, nella seconda parte lo spettatore non dovrà limitarsi a guardare ma leggere quel che le immagini comunicano, ma decifrarle, cosa che molti spettatori non sono abituati a fare. La sceneggiatura è tratta dal racconto “La sentinella” del 1948 di R. Clarke, successivamente rielaborato dallo stesso scrittore insieme a Kubrick e pubblicato nel 1969. La trama del film si divide in tre parti:
La Terra 4 milioni di anni fa era abitata da ominidi, e un gigantesco monolite nero era nascosto in una grande caverna;
Nel 2001 l’uomo in un viaggio sulla Luna scopre un monolite nero, nascosto lì da tempi remoti;
L’uomo effettua il suo primo viaggio verso Giove, ma Hall 9000 (intelligenza artificiale avanzata) uccide quattro astronauti su cinque, dell’ equipaggio.
L’astronauta sopravvissuto, alla vista del monolite invecchia rapidamente, per rinascere rapidamente sotto forma di “Bambino delle stelle”, che va scrutando la Terra allo Spazio. Si può comprendere che l’astronauta sopravvissuto, Borwman, in realtà non muore ma si evolve in una forma superiore. Già in questo film il regista mostra la sua grande paura verso l’Intelligenza Artificiale, ovvero svela e analizza il conflitto uomo-macchina stessa paura che il regista parla apertamente in A.I. (Intelligenza Artificiale), film scritto dal regista ma realizzato da S. Spilberg. Il lungometraggio ha un taglio documentaristico, cioè il ritmo è lento. Con questo racconto si è voluto descrivere l’ultimo viaggio dell’uomo nello spazio alla ricerca dell’unico grande mistero dell’uomo: quale sarà il suo futuro? Inoltre Kubrick descrive il legame impossibile da sciogliere fra l’uomo, il tempo e lo spazio, che in futuro potrà essere influenzato dall’intelligenza artificiale. Il regista intende con questa pellicola fare un viaggio spirituale alla ricerca ricerca di Dio. Fatto importante da non dimenticare che il film è stato realizzato quasi due anni prima dell’allunaggio dell’uomo sulla Luna. Alcuni elementi anticipatori realizzati da kubrick verranno realizzati solo alcuni anni dopo, quasi da far confondere lo spettatore nel distinguere il reale dal fantascientifico. Alcuni elementi che compaiono nelle scenografie, solo ora nel 2017, sono corrette; Alcune scenografie sono esattamente composte, anche perchè il regista chiese consigli all’Ente Spaziale Statunitense (NASA); Il parere NASA rimane immutato tutt’ora. Esempio: l’astronave ha una gravità artificiale per rotazione pari a zero, esattamente identica a quella reale; i movimenti degli astronauti sono molto lenti in assenza di gravità, definiti reali; gli ambienti depressurizzati che attraversano gli astronauti, nel film, risulteranno poi veri anni dopo; l’assenza di rumore nello Spazio è reale. Alcune “curiosità” tecniche presenti nel film, verranno poi realizzate negli anni 1970-80, come l’identificazione vocale delle persone, i video-telefoni, le navicelle spaziali in orbita permanente intorno alla Terra. I satelliti, le colonie orbitanti abitate, la nave spaziale, la stazione rotante che Kubrick inserisce sono tutti prototipi della NASA. Inoltre verrà anticipato l’utilizzo del monitor a schermo piatto a forma quadrata. Questo tipo di schermo lo vediamo nella terza parte del film, la stanza da letto. Nella suite, attaccato al soffitto, compare questo tipo di schermo comandato da una tastiera con cavo. Il regita americano, inserisce per la prima volta nel cinema, come secondo attore principale l’inquietante
“Hall 9000”, un nuovo tipo di computer, il più potente al mondo, quindi definito infallibile. Hall è dotato anche di un “occhio”, una telecamera, che segue costantemente tutti i movimenti degli astronauti nell’astronave. Al computer sono stati impostati anche dei sentimenti umani , sa fare del male, fino a uccidere, uccide quattro astronauti. In questo Kubrick è andato oltre la realtà. A tutt’oggi i computer sono solo riuscito a battere l’uomo al gioco degli scacchi. IL nome Hallderiva dall’unione delle parole “heuteristic” e “algorithmic”, due diversi modi di impostazione della memoria dei computer. L’ipotesi avanzata all’uscita del film, che l’acronimo di Hall derivi dal nome della ditta costruttrice dei noti computer dell IBM, tutto smentito dai due autori kubrick e Clarke, anche se fu proprio l’IBM ad essere contattata per consigli tecnici , e il logo compare sulla manica della tuta spaziale degli astronauti, nel film; solo una casualità? Il film e il romanzo si differiscono di poco, come: un manufatto, un grande monolite, viene ritrovato ad opera di un geologo lunare, che è un trasmettitore lasciato da una dagli extraterrestri, per seguire l’evoluzione della razza umana. Nel romanzo il monolite è di formapiramidal, nel film è un parallelepipede. Inizialmente, sia nel romanzo che nella prima stesura della sceneggiatura comparivano gli extraterrestri, esseri dalle fattezze simili a quelle umane, anche se più grandi e aventi gli arti inferiori e superiori lunghissimi. Presto il regista abbandonò questa idea, perchè per lui era impossibile descrivere una cosa sconosciuta, quindi inimmaginabile, e la sua visione sarebbe risultat paurosamente sconvolgente. Tagliare questa scena causò attrito e malcontento e rammarico nella troupe. Nel film il suolo lunare ha una composizione più liscia di come in realtà i veri astronauti, con la missione Apollo 11 del 1969, suolo eroso, increspato, pieno di piccoli e grandi crateri, causato dall’impatto di asteroidi con il nostro satellite Luna. Nel romanzo l’astronauta sopravvissuto, Bowman, avrebbe dovuto camminare in una stanza vuota con al centro il grande e misterioso monolite nero; nel film la stanza è arredata in stile imprero. Curiosità: Nella prima parte del film, gli ominidi e le scimmie adulte sono in realtà dei ballerini e mimi, mentre i cuccioli di scimmia sono veri. Sempre all’inizio dei primi fotogrammi, le inquadrature sono delle diapositive ad alta risoluzione proiettate frontalmente alla telecamera, sistema nuovo e rivoluzionario nella tecnica di ripresa. Le foto riguardavano paesaggi africani. Il proiettore era impostato ad angolo retto, collocato fra scenario e telecamera, ed uno specchio semi-riflettente era posto di fronte alla telecamera, andando a riflettere in avanti l’immagine. L’obiettovo era puntato sul fondale appositamente creato. Questo tipo di ripresa e tecnicamente chiamato “ripresa a doppio binario. La stessa tecnica di proiezione e di ripresa è stata usata per descrivere la camminata degli astronauti sulla Luna, con lo sfondo del pianeta Terra. Proprio queste riprese divennero anni dopo un vero caso mondiale, sulla veridicità dell’allunaggio dell’uomo sulla Luna nel 1969. Nel ‘progetto originario il film avrebbe dovuto concludersi con l’astronave Discovery, che dopo aver attraversato il pianeta Giove concludeva il suo viaggio in prossimità di Saturno, direzione il satellite Giapeto.
La difficoltà della riproduzione degli anelli di Saturno, i forti ritardi nella registrazione della pellicola, causa anche la complessità di alcune scene, poi l’alto costo di produzione, circa 12 milioni di dollari, il film si concluse con l’arrivo di Discovery vicino a Giove. Il film nel primo anno incassò 15 milioni di dollari, solo negli Stati Uniti; ne guadagnò altri 56 negli asnni successivi, e oltre 190 milioni di dollari nel mondo negli anni successivi. Il film è della Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) La colonna sonora inizialmente avrebbe dovuto essere di Alex North, ma senza alcuna comunicazione al compositore, Kubrick decise poi di atro tipo di musiche, fra cui molte appartenenti al repertorio classico, Strauss Jr, R. Strauss, K, Kachaturian e Lileti. L’accoglienza del pubblico e della critica di “2001: Odissea nello spazio” fu contrastante. Molti spettatori lasciarono la proiezione prima della fine perchè risultò di difficile comprensione. La critica riscontrò che le tre parti del film erano non ben connessi fra di loro; il dialoghi erano freddi, rari e ininfluenti alla visione della pellicola, quasi da desiderare che quei pochi dialoghi venissero sostituiti da altri brani musicali. L’opera cinematografica è tutt’ora molto criticata anche se considera un capolavoro della settima arte.
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