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DIARIO DI VIAGGIO – Masserie abbandonate “Cucchiarari” San Cataldo di Lecce.

  • Immagine del redattore: Annamaria Niccoli
    Annamaria Niccoli
  • 9 apr 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

DIARIO DI VIAGGIOMasserie abbandonateCucchiarariSan Cataldo (di Annamaria Niccoli)



Visitando il Salento, sulla strada provinciale Lecce-San Cataldo a circa 2 km dal mare si può vedere la masseria “Li cucchiarari”. La sua data di costruzione risale probabilmente fra il XVI e il XVII secolo. Risulta archiviata nel catasto onciario 1755 di proprietà di Agostino Mancarella, nuoto nobile del luogo. Essa è descritta come: “Masseria nominata “li cucchiarari”, consistente in casa, torre, capanne, curti, pozzo e terre seminatore e macchiose”. Della struttura originaria rimangono solo parte del recinto in muratura a secco e i ruderi di alcune capanne. La Masseria che una volta aveva delle mura di cinta era sovrastata da una torre di vista,  a guardia della casa dei signori. La struttura originaria dell’ alloggio dei padroni probabilmente in origine aveva un solo piano,  solo successivamente è stato alzato il piano superiore, con aggiunta di una seconda torre. Tutta la struttura al pianterreno presentano copertura con volte a botte. Il secondo piano, dal secondo edificio presenta copertura con volte in muratura. Della torre primaria i due piani originariamente erano collegati internamente da una botola aperta nella volta che andava a collegarsi con una scala esterna all’edificio, provvisto da un ponte levatoio; probabilmente questo tipo di sviluppo architettonico sorse nel momento di massimo sviluppo della masseria. Il terrazzo della struttura abitativa originaria collegato da una scala in legno. Complessivamente tutta la proprietà della masseria ha una forma quadrangolare, dove vi sono distribuiti più fabbricati nella fascia centrale dell’intero terreno. Il fabbricato più importante, l’alloggio patronale, è composto da 10 stanze al pianterreno virgola da aggiungersi altri Vani al primo piano. I corpi gli altri fabbricati più piccoli ospitavano le funzioni più importante dell’attività agricola, come : alloggi per il personale, stalle, depositi, magazzini, locali per la lavorazione dei prodotti caseari). “La Masseria nel 1700 possedeva 475 tumuli di terreno, di cui 125 coltivati a seminativo, mentre la parte restante era  a macchia. allevava poi 60 capi di bestiame, prevalentemente ovino. Fino a qualche anno fa si poteva vedere nella Masseria anche un fabbricato a Torre tipico delle antiche masserie salentine. Causa degrado strutturale il piano superiore della torre è crollato; di ciò rimangono solo alcune testimonianze fotografiche.

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